19 Settembre 2024
Due film sull'amore e l'intimità, di Chantal Akerman
Introduzione di Lucia Aspesi
18:30
A dieci anni di distanza, questi due film affrontano l'intimità attraverso una lente cinematografica. La Chambre, 12 minuti, offre l'osservazione di una stanza attraverso ripetute panoramiche a 360 gradi che si soffermano infine su una donna a letto; è la stessa regista, mentre mangia distrattamente una mela. Toute une Nuit (90 minuti) offre una serie di frammenti intensi che riguardano il tremore, l'amore e la tensione sessuale. Nel corso di una calda notte estiva tempestosa, uomini, donne, bambini, travolti dal loro desiderio e pronti a tutto, si lasciano trasportare, fino al punto di vertigine, dall'eccesso dei loro sentimenti.
Chantal Akerman è nata a Bruxelles il 6 giugno 1950. All'età di 15 anni, scopre per caso Pierrot le Fou di Jean-Luc Godard, che la ispira a intraprendere la carriera cinematografica. Nel 1967 entra alla scuola di cinema di Bruxelles (INSAS), ma lascia subito, rifiutando il quadro rigido della scuola. L'anno seguente realizza il suo primo cortometraggio, Saute ma ville, prima espressione di un cinema libero e radicale. Akerman si trasferisce a New York nei primi anni '70, dove scopre il cinema sperimentale di Jonas Mekas e Michael Snow, che hanno avuto una profonda influenza sui film realizzati a New York (La Chambre, Hotel Monterey). Al suo ritorno in Belgio, dirige Je, tu, il, elle e poi raccoglie i fondi necessari per produrre Jeanne Dielman, 23, quai du Commerce, 1080 Bruxelles. Questo film sulla vita quotidiana di una casalinga, un'opera fondamentale del cinema femminista, presentato alla Quinzaine di Cannes nel 1975, le ha portato il riconoscimento internazionale e rimane un esperimento cinematografico di grande importanza nella storia del cinema, studiato e ammirato per decenni. La filmografia completa di Akerman conta circa quaranta film ed è acclamata in tutto il mondo. Akerman è considerata una delle più importanti e influenti registe europee della sua generazione, grazie al trattamento visionario delle immagini, del tempo e dello spazio, e alle molteplici riflessioni che attraversano i suoi film: sull'identità, l'appartenenza, la memoria, il femminismo, il genere e la sessualità.
Lucia Aspesi è curatrice presso Pirelli HangarBicocca, Milano, con un particolare interesse nel film e nel moving image nel campo dell'arte contemporanea. Ha co-curato la mostra personale di Trisha Baga all'Hangar Bicocca nel 2020 e nel 2017 ha presentato la prima mostra personale in Italia di Ben Rivers alla Triennale di Milano. Nel 2019 ha co-curato la grande retrospettiva su Marinella Pirelli al Museo del Novecento, Milano (2019).
Ringraziamo Celine Brouwez e la Fondation Chantal Akerman.
Questi film sono solo in francese, tuttavia sono in gran parte silenziosi.
Biglietti €4, gratis per studenti.