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Screenings Vol.2

19 Settembre 2024

Due film sull'amore e l'intimità, di Chantal Akerman

Introduzione di Lucia Aspesi

Cinema Rouge et Noir

18:30

A dieci anni di distanza, questi due film affrontano l'intimità attraverso una lente cinematografica. La Chambre, 12 minuti, offre l'osservazione di una stanza attraverso ripetute panoramiche a 360 gradi che si soffermano infine su una donna a letto; è la stessa regista, mentre mangia distrattamente una mela. Toute une Nuit (90 minuti) offre una serie di frammenti intensi che riguardano il tremore, l'amore e la tensione sessuale. Nel corso di una calda notte estiva tempestosa, uomini, donne, bambini, travolti dal loro desiderio e pronti a tutto, si lasciano trasportare, fino al punto di vertigine, dall'eccesso dei loro sentimenti.

Chantal Akerman è nata a Bruxelles il 6 giugno 1950. All'età di 15 anni, scopre per caso Pierrot le Fou di Jean-Luc Godard, che la ispira a intraprendere la carriera cinematografica. Nel 1967 entra alla scuola di cinema di Bruxelles (INSAS), ma lascia subito, rifiutando il quadro rigido della scuola. L'anno seguente realizza il suo primo cortometraggio, Saute ma ville, prima espressione di un cinema libero e radicale. Akerman si trasferisce a New York nei primi anni '70, dove scopre il cinema sperimentale di Jonas Mekas e Michael Snow, che hanno avuto una profonda influenza sui film realizzati a New York (La Chambre, Hotel Monterey). Al suo ritorno in Belgio, dirige Je, tu, il, elle e poi raccoglie i fondi necessari per produrre Jeanne Dielman, 23, quai du Commerce, 1080 Bruxelles. Questo film sulla vita quotidiana di una casalinga, un'opera fondamentale del cinema femminista, presentato alla Quinzaine di Cannes nel 1975, le ha portato il riconoscimento internazionale e rimane un esperimento cinematografico di grande importanza nella storia del cinema, studiato e ammirato per decenni. La filmografia completa di Akerman conta circa quaranta film ed è acclamata in tutto il mondo. Akerman è considerata una delle più importanti e influenti registe europee della sua generazione, grazie al trattamento visionario delle immagini, del tempo e dello spazio, e alle molteplici riflessioni che attraversano i suoi film: sull'identità, l'appartenenza, la memoria, il femminismo, il genere e la sessualità.

Lucia Aspesi è curatrice presso Pirelli HangarBicocca, Milano, con un particolare interesse nel film e nel moving image nel campo dell'arte contemporanea. Ha co-curato la mostra personale di Trisha Baga all'Hangar Bicocca nel 2020 e nel 2017 ha presentato la prima mostra personale in Italia di Ben Rivers alla Triennale di Milano. Nel 2019 ha co-curato la grande retrospettiva su Marinella Pirelli al Museo del Novecento, Milano (2019).

Ringraziamo Celine Brouwez e la Fondation Chantal Akerman.

Questi film sono solo in francese, tuttavia sono in gran parte silenziosi.

Biglietti €4, gratis per studenti.

05 Marzo 2024

Videoworks: Sadie Benning. Proiezione dei Volumi 1 e 2

Proiezione seguita da una conversazione tra Nuova Orfeo e i curatori in residenza della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino.

Cinema Rouge et Noir
18:00


Sadie Benning ha iniziato a realizzare video sperimentali all'età di 15 anni, dopo aver ricevuto come regalo di Natale dal padre, il cineasta James Benning, una videocamera giocattolo Fisher-Price PXL 2000. Benning è diventat* rapidamente un* pionier* del genere sperimentale, riconoscendone la stranezza e il potenziale psicodrammatico. Realizzati per lo più nella privacy della camera da letto dell'artista, i video offrono una finestra sul mondo adolescenziale di Benning, narrando la scoperta della sessualità e la difficile esperienza di crescere come lesbica in una società violenta, ostile e oppressiva. Utilizzando testi scarabocchiati e scritti a mano tratti da diari, per registrare pensieri, sentimenti e immagini, i lavori video di Benning rivelano i desideri e le complessità di un'identità in sviluppo, in un bianco e nero granuloso e pixelato. Giocosamente seducenti e dolorosamente onesti, la telecamera fluttuante e ravvicinata di Benning funge da testimone delle sue rivelazioni intime e agisce come complice nel definire la loro forma evocativa e sperimentale. Il lavoro di Benning si mostra metà innocente e metà adulto - con tutta l'onestà, l'umorismo e la disperazione di una persona che sta appena entrando nella consapevolezza di sé, intrappolata e inquieta.

Evento in collaborazione con e col supporto di Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino.

Sadie Benning Videoworks: Volume 1

Un Nuovo Anno (1989)

In versione "diario adolescenziale", Benning colloca i propri sentimenti di confusione e depressione accanto a racconti macabri tratti dai titoli dei tabloid e eventi brutali nel suo quartiere. La difficoltà di trovare una propria identità positiva in un mondo pieno di violenza è messa in luce in modo netto dalla voce giovanile ma già disperata di Benning.

Vivere Dentro (1989)

Quando aveva 16 anni, Benning ha smesso di andare a scuola per tre settimane,chiudendosi in casa con telecamera, il set TV e un mucchio di bucato sporco. Questo nastro riflette la psiche di Benning durante quel periodo. Con l'immagine che si interrompe tra un'edizione e l'altra, la qualità grezza di questo nastro precoce cattura il senso di isolamento e tristezza di Benning, il suo ritiro dal mondo. Di conseguenza, Vivere Dentro è la confessione di un eterno emarginato.

Io e Rubyfruit (1990)

Basato su un romanzo di Rita Mae Brown, Io e Rubyfruit narra l'incantesimo dell'amore lesbico adolescenziale su uno sfondo di immagini pornografiche e annunci di sesso telefonico. Benning ritrae l'innocenza del romanticismo femminile e la prospettiva tabù del matrimonio tra donne.

Se Ogni Ragazza Avesse Un Diario (1990)

Puntando la telecamera pixelvision su se stess* e sulla sua stanza, Benning cerca un senso di identità e rispetto come donna e come lesbica. Agendo alternativamente come confessore e accusatore, la telecamera cattura la rabbia e la frustrazione di Benning nel sentirsi intrappolat* dai pregiudizi sociali.

Gioie (1990)

Benning offre una cronologia dei suoi colpi di fulmine e baci, tracciando lo sviluppo della sua sessualità. Rivolgendosi alla telecamera con un'aria di seduzione e romanticismo, lo spettatore comprende l'ansia e il piacere nel realizzare la propria identità lesbica.

Sadie Benning Videoworks: Volume 2

Un Posto Chiamato Lovely (1991)

"Nicky ha sette anni. I suoi genitori sono più vecchi e più cattivi." Un Posto Chiamato Lovely fa riferimento ai tipi di violenza che gli individui incontrano nella vita. Dalle vere e proprie aggressioni, incidenti e omicidi, alla violenza più insidiosa delle bugie, aspettative sociali e fede tradita. Benning raccoglie immagini di questa violenza socialmente diffusa da una varietà di fonti, tracciando eventi sin dall'infanzia: film, tabloid, giochi per bambini (come il mumbledy-peg), esperienze personali e di altri. In tutto ciò, Benning usa piccoli giocattoli come oggetti di scena, maneggiandoli e controllandoli nel modo in cui noi, a nostra volta, siamo controllati da forze violente più grandi.

Non Era Amore (1992)

Benning illustra un incontro pieno di desiderio con una "cattiva ragazza", attraverso il posizionamento di genere e l'interazione di generi degli stereotipi di Hollywood: posando per la telecamera come il ribelle, la bionda platino, il gangster, il crooner degli anni '50 e la vamp dagli occhi semi-chiusi. Pose con sigaretta, balli lenti romantici e riprese veloci di strade heavy metal spingono lo spettatore attraverso la storia dell'avventura amorosa. Il video di Benning va oltre la fantasia romantica, descrivendo altre sfaccettature dell'attrazione fisica tra cui paura, violenza, desiderio, colpa ed eccitazione totale. Come dice Benning, "Non era amore, ma era qualcosa..." Era una possibilità di sentirsi glamour, sexy e famosi, tutto nello stesso momento.

Girl Power (1992)

Con la musica dei Bikini Kill (una band tutta femminile di Washington), Girl Power di Sadie Benning è una visione chiassosa di cosa significhi essere una ragazza radicale negli anni '90. Benning racconta la propria ribellione personale contro la scuola, la famiglia e gli stereotipi femminili come una storia di libertà personale, raccontando allo spettatore come si inspirassero a Matt Dillon e saltassero la scuola per avventurarsi da sole. Ispirata dal movimento underground "riot grrrl", questa registrazione trasforma la politica dell'immagine della gioventù femminile, rifiutando la passività tradizionale e il rispetto educato a favore di un'indipendenza radicale e un'identità sessuale autodeterminata.


Screenings Vol.1

29 Novembre 2023

Proiezione di "Anna" di Alberto Grifi e Massimo Sarchielli

Con introduzione di Claire Fontaine

Cinema Rouge e Noir

Ore 20:30

Anna

Alberto Grifi, Massimo Sarchielli

1972, 1973, 1974, 1975

225 min

Realizzato nel 1972, presentato per la prima volta nel 1975 e recentemente restaurato dalla Cineteca di Bologna, "ANNA" di Alberto Grifi e Massimo Sarchielli è un sorprendente documentario di quasi quattro ore su una giovane di 16 anni, senza fissa dimora e tossicodipendente, incinta da otto mesi, scoperta dai registi nella Piazza Navona di Roma. Principalmente girato con la nuova tecnologia del video dell'epoca (le quali immagini in bianco e nero hanno una traslucenza spettrale), il documentario racconta le interazioni tra la bellissima adolescente, chiaramente danneggiata, spesso stordita, e i registi, che la accolgono in parte per compassione e in parte perché è un soggetto affascinante per un film. "ANNA" alterna lunghe e spesso imbarazzanti scene domestiche (tra cui un interminabile trattamento antiparassitario sotto la doccia) e altrettanto prolungate discussioni nei caffè della piazza, in cui il caotico dialogo tra hippie, barboni, borghesia e giovani arrabbiati tocca i temi chiave del film: l'obbligo e l'intervento tra registi e soggetti, lo Stato e i suoi cittadini, i membri della società. (Dennis Lim)

26 Novembre 2023

Due film palestinesi, in collaborazione con Jun kebab

26 Novembre 2023

Una serata in collaborazione con Jun Kebab

Proiezione de "Leila wal Zi’ab" di Heiny Srour (Leila e i Lupi) del 1984 e "Les Femmes Palestiniennes" di Jocelyene Saab

EPYC

Via Pignatelli Aragona, 42

17:30

Gli incassi della proiezione saranno devoluti a Medicalaid Palestine e al Palestinian Childrens Relief Fund.

Leila wal Zi’ab, 1984, 90 minuti

Attingendo all'eredità araba della tradizione orale e dei motivi a mosaico, Leila e i Lupi è un'esplorazione della memoria storica collettiva delle donne arabe. Girato in sette anni, e spesso in condizioni pericolose, il film di Srour è un capolavoro cinematografico, che include filmati d'archivio, narrazioni fiabesche, immagini esteticamente audaci e drammatizzazioni delle situazioni affrontate dalle donne in Libano e Palestina, dai primi del Novecento all'inizio degli anni Ottanta. Attraverso gli occhi di Leila, una studentessa libanese insoddisfatta della versione ufficiale, coloniale e maschilista della storia della regione, il film ricostruisce i sacrifici quotidiani, spesso poco gloriosi e silenziosi, delle donne, parte integrante e parallela alle azioni eroiche militari. Le storie raccontate qui sono audaci e talvolta scioccanti.

Les Femmes Palestiniennes, 1974, 16 minuti

Les Femmes Palestiniennes è stato realizzato da Saab nel 1973 per il canale francese Antenne 2. "Volevo mostrare immagini di queste combattenti palestinesi in Siria, che erano molto rare all'epoca. Era proprio prima della visita di Sadat in Israele, e la situazione era molto tesa. Mentre stavo montando il film ad Antenne 2, Paul Nahon, all'epoca capo della corrispondenza estera, mi ha presa per il colletto e mi ha tirata fuori dalla sala di montaggio. Les Femmes Palestiniennes è stato messo da parte e mai trasmesso in televisione.

Un ringraziamento sincero alla Fondazione Cineteca di Bologna, per averci permesso di riprodurre il programma e utilizzare i loro sottotitoli, all'Associazione Jocelyene Saab per il loro supporto e a Bidoun Magazine (Negar Azimi e Tiffany Malakooti) per averci suggerito questo film nel 2020!

03 Febbraio 2023

La lotta non è finita
Femminismo italiano e cinema sperimentale negli anni '70

Cinema Rouge e Noir
18:30

Un programma di film curato da Hila Peleg ed Erika Balsom, co-curatrici di No Master Territories, Feminist Worldmaking e Moving Image.

Introduzione di Erika Balsom.

Evento in collaborazione con il Goethe-Institut Palermo

Il programma traccia una serie di prospettive audiovisive dei movimenti femministi italiani degli anni '70 attraverso la presentazione di tre cortometraggi: La lotta non è finita (Collettivo Femminista di Cinema Roma, 1973), Rony (Annabella Miscuglio, 1973-76) e Paola (Annabella Miscuglio, 1973-76) – accanto a un estratto da Processo per Stupro (1979), documentario realizzato da un collettivo di sei donne, tra cui la Miscuglio.

Alla proiezione seguirà una breve conversazione tra la curatrice Balsom e la regista Beatrice Gibson, co-fondatrice di Nuova Orfeo

La mostra No Master Territories, Feminist Worldmaking and the Moving Image è stata prodotta da HKW, Berlino.

An Evening with

08 Maggio 2024

Una Serata con Laure Prouvost

Nuova Orfeo è entusiasta di presentare una serata con Laure Prouvost al Cinema Rouge et Noir, l’8 Maggio alle 18:00.

Laure Prouvost è nata a Lille, in Francia (1978) e vive a Bruxelles. Ha ottenuto un BFA dallaCentral St Martins di Londra nel 2002 e un MFA dal Goldsmiths College di Londra. Prouvost ha vinto il MaxMara Art Prize for Women nel 2011 ed il Turner Prize nel 2013. Nel 2019 ha rappresentato la Francia alla Biennale di Venezia.

Leggi di più sull’artista qui.

Conosciuta per le sue installazioni immersive e multimediali che combinano film e installazione in modo umoristico ed allo stesso tempo idiosincratico, il lavoro di Prouvost affronta i problemi di comunicazione e di confusione mentale nell’atto della traduzione fra lingue diverse. È infatti il linguaggio, nel suo senso più ampio, che permea il lavoro video, sonoro, installativo e performativo di Laure Prouvost. Utilizzando il linguaggio come strumento per l'immaginazione, Prouvost confonde la narrazione lineare, le aspettative verbali e le associazioni tra parola, immagine e significato, provocando simultaneamente nello spettatore incomprensione, dubbio e meraviglia, sia intellettuale che sensoriale. Combinando memorie personali esistenti ed immaginate, con riferimenti artistici e letterari, l’artista crea complesse installazioni video che offuscano la distinzione tra finzione e realtà.

Programma:

- "You are the only one", Regno Unito, (2008)

- "Monologue", Regno Unito, (2009)

- "It heat hit", Regno Unito, (2010)

- "Wantee", Regno Unito, (2013)

- "We will go far", Regno Unito, (2015)

- "They Parlaient Ideale", Francia / Italia (2019)

La proiezione sarà seguita da una sessione di domande e risposte in inglese con Stella Sideli e Beatrice Gibson, parte di Nuova Orfeo.

Dove umanamente possibile, questi film sono stati tradotti in italiano!

Biglietti €4

Nuovo Cinema Arabo

29 Giugno 2023

Nuovo Cinema Arabo x TB21A-Academy: Thus waves come in pairs

A collaboration between TB21A Academy and Nuovo Cinema Arabo on the occasion of the exhibitionThus waves comes in pairs at Ocean Space, Venice curated by Barbara Casavecchia

Ocean space, Venice, 18:00

Thus waves comes in pairs takes its title from the poem "Sea and Fog" by Etel Adnan, and refers to the necessity of thinking of, and thinking with, plurality and exchange. Alongside scultptures by Simone Fattal and a newly commissioned instllation by Petrit Halilaj & Álvaro Urbano, the exhibitoin features an expanded public programme focused on supporting situated projects, collective pedagogies and alternative voices along the Mediterranean basin, across art, culture, science, conservation, and activism.

In this context Nuovo Orfeo presents Cinema Arabo Vol 2, an evening of films co-curated by Barbara Casavecchia and inspired by Etel Adnan, including Jocelyne Saab's Beirut Never Again (1976) and Lamia Joreige's Sun and Sea (2021)

PROGRAM

Beirut, Never Again, (35’)

With a child’s eyes Saab follows the daily destruction of the city’s walls. Every morning, between 6 and 10am she roams around Beirut while the militia from both sides rest from their night of fighting. A narration written and voiced by Etel Adan accompanies this devastating and extraordinary docu-poem.

Sun & Sea, (17’)

In ‘Sea & Sun’, at Adnan's request, Joreige enters into a hesitant dialogue with the poets first poem, written in 1949. The sound of waves and the golden light refracted on the blue sea present a seeming counterpoint to the intesity of Saab's film, yet Adnan's poem, hints at a hidden conflict between sun and sea. The threat of turmoil is never far away.

Jocelyne Saab (born in Beirut in 1948) was a Franco-Lebanese filmmaker, best known for her documentaries about the Lebanese civil war. She is considered a pioneer of Arab cinema, and built up a monumental body of work comprising 47 films and 6 photographic series. Mainly produced for television, her documentary films were, before her death on January 7, 2019, best known to the Lebanese diaspora who had access to her films broadcast on television during the war.

Lamia Joreige(born in Beirut in 1972) is a visual artist and film-maker who lives and works in Beirut. She uses archival documents and elements of fiction to reflect on history and its possible narration, and on the relationship between individual stories and collective memory. In her practice, rooted in her country’s experience, she explores the possibilities of representing the Lebanese wars and their aftermath. Her work is essentially on time, the recordings of its trace, and its effects on us.

With thanks to Louise Malherbe and Association Jocelyne Saab

04 Ottobre 2022

Nuova Orfeo: Nuovo Cinema Arabo | Vol. I

18.00-20.00 Cinema Rouge et Noir, Palermo

Evento supportato da Istituto Svizzero e TBA21-Academy

Nuova Orfeo presenta Nuovo Cinema Arabo, un programma di cinema sperimentale e film d'artista incentrato su lavori provenienti dal Medio Oriente e dal Nord Africa per riflettere ed esplorare le connessioni tra Palermo e il mondo arabo. Il primo volume si focalizza sul lavoro di Basma Alsharif e Jumana Manna, entrambe presenti in sala, che dopo la proiezione saranno in conversazione con Barbara Casavecchia.


Basma Alsharif (1983) è un'artista e regista di origini palestinesi di base a Berlino. Lavora tra il Medio Oriente, l'Europa e il Nord America, e il suo lavoro esplora la natura ciclica dei conflitti e della storia politica. Produce film e installazioni che si muovono tra il presente e il passato, tra i luoghi e i non-luoghi, studiando l'eredità del colonialismo e l'esperienza della migrazione con satira, dubbi, e speranza.


Jumana Manna (1987) è un'artista visiva e regista nata a Gerusalemme e con base a Berlino. Il suo lavoro esplora l'articolazione del potere, l'eredità coloniale e la storia dei luoghi in relazione al corpo, alla terra e alla materialità. Attraverso la scultura, il film, e la scrittura, Manna affronta i paradossi della preservazione e delle sue pratiche, soprattutto nei campi dell'archeologia, dell'agricoltura e della giurisprudenza.

Programma


Basma Alsharif, We Began By Measuring Distance, 19', 2009
Intessendo lunghi fermo immagine, testo, lingua, e suono, il film segue un gruppo anonimo di persone che passano il loro tempo a misurare le distanze. Queste misurazioni innocenti diventano via via un discorso politico che esamina come i suoni e le immagini comunicano la storia. We Began by Measuring Distance esplora l'esperienza del disincanto quando il visivo non riesce a spiegare il tragico.


Jumana Manna e Sille Storihle, The Goodness Regime, 21 min HD video, 2013
Un documentario sperimentale sui miti e sulle immagini che hanno veicolato l'idea della Norvegia come paese di pace e benevolenza. Il film segue un gruppo di bambini che mette in scena delle rievocazioni storiche di miti ed eventi che hanno segnato l'identità del paese, montati con spezzoni d'archivio, discorsi politici e voiceover da film hollywoodiani. Una decostruzione in chiave satirica del "regime della bontà" che permea la società norvegese, e che affronta i dilemmi morali di una delle nazioni più ricche al mondo.


Basma Alsharif, The Story of Milk and Honey, 10 min, 2011
Narrato da una voce anonima, il film è il tentativo di scrivere una storia d'amore a Beirut attraverso un delicato intreccio di fatti e di finzione. La storia di una sconfitta si trasforma in un viaggio a più livelli, restituendoci una riflessione su come raccogliamo le informazioni, come percepiamo il reale, come riscriviamo la storia assecondando i nostri desideri.



Jumana Manna, Blessed Blessed Oblivion, 21 min HD Video, 2010
Un ritratto della performance della mascolinità a Gerusalemme Est, per come si manifesta in palestra, nei garage, dal barbiere. Il film trae ispirazione da Scorpio Rising (1963) di Kenneth Anger, e utilizza il collage visivo e la colonna sonora a mo' di commentario ironeggiante. Manna analizza i suoi personaggi ma allo stesso ne viene sedotta, trovandosi infine in una posizione simile a quella del suo protagonista, sospeso tra invettive degradanti e auto-glorificazione.

Nuova Orfeo x Sicilia Queer

31 Maggio 2022

Nuova Orfeo x Sicilia Queer

Nuova Orfeo e Sicilia Queer presentano:

The Human Surge (2016) Dir. Edoardo Williams

+ The Canyon (2021) Dir. Zachary Epcar
Cinema De Seta

Palermo, Sicily

In collaborazione con Sicilia Queer, Nuova Orfeo presenta due film sulla giovinezza, sull’alienazione e sul sublime.

The Canyon di Epcar attraversa il quartiere residenziale di una città per scivolare finalmente nell’oblio. L’architettura squadrata e il verde ordinato di un condominio di lusso lasciano gradualmente il posto a un’architettura onirica, in cui la rappresentazione è affidata sequenze di cornici precise, gesti di repertorio e frasi pre-programmate, alla deriva dell'entropia.

Vincitore del Pardo d'Oro a Locarno, il primo lungometraggio di Eduardo Williams come regista The Human Surge è un'esplorazione affascinante, sinuosa e queer dei millennial, della tecnologia e della natura disorientante e litigiosa del presente. I percorsi di quattro svogliati protagonisti interconnessi – sempre a corto di soldi e inseparabilmente attaccati ai loro laptop e telefoni – si intrecciano attraverso continenti e paesaggi attraverso corpi, chat room e formiche.

La proiezione sarà seguita da una conversazione in persona tra Eduardo Williams, Dennis Lim, directtore del New York Film Festival e regista e artista Beatrice Gibson

La proiezione inizia alle 18.30

31 Maggio 2023

Proiezione di film di Barbara Hammer

Cinema De Seta
Cantieri Culturali
18:30

Nuova Orfeo è lieta di presentare una proiezione che celebra il lavoro dell'artista, attivista e regista femminista di culto Barbara Hammer, scomparsa nel 2019.

Pioniera del cinema queer sperimentale, Hammer ha prodotto oltre 90 film e installazioni durante i suoi 50 anni di carriera. Questa proiezione si concentra sui primi lavori, sia in super 8 che in 16mm e video, i cui soggetti ruotavano spesso intorno alla sua vita personale: affrontando temi quali relazioni interrotte, mestruazioni e invecchiamento ed esplorando liricamente la sessualità, il piacere femminile e il corpo in modi formalmente radicali e innovativi.

Introdotto da Beatrice Gibson

Orfeo on the Beach

30 Settembre 2021

Nuova Orfeo e Meno presentano Orfeo on the Beach

Settembre 2021


Arena La Sirenetta, Via Azalea, Mondello

Palermo, Sicily

Una stagione di cinema e film d'artista femminista alla storica arena La Sirenetta.

In programma classici cult come Wanda di Barbara Loden e Atlantiques di Mati Diop, vincitore del Premio della Giuria 2019 a Cannes e prima opera di una donna di colore a partecipare al concorso. Presentiamo inoltre una serata con l'artista Pauline Curnier Jardin, la prima italiana di Dear Barbara, Bette, Nina di Gibson e una collaborazione curatoriale con i collettivi Nomadica e ৺ ෴ ර ∇ ❃﹌﹌ su cinema, femminismo e meridione.

Programmato da Beatrice Gibson. Coordinato da Stella Sideli.

Orfeo on the Beach è sostenuto da Società italo-belga, Institut français Palermo e Sinergie Group

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07 Settembre 2021

Barbara Loden's Wanda + Dear Barbara, Bette, Nina by Beatrice Gibson

** Prima visione **

Written and directed by Barbara Loden, Wanda (1970) is a milestone of American independent filmmaking that has seen little distribution since its release. The film stars Loden in the titular role of Wanda Goronski, a woman who leaves her children and abusive husband to embark on a series of unfortunate encounters, ending up as an accomplice to a robber and petty criminal. Shot unflinchingly on 16mm in Pennsylvania coal country, and inspired by a news report of a woman who thanked a judge for sending her to prison, this sometimes brutal and often harrowing portrait was described by its director as 'semi-autobiographical'. A film about women, actresses, landscapes, what drives us to change and what keeps us in place.

Wanda is accompanied by Dear Barbara Bette and Nina (2010), a 16mm short by Beatrice Gibson. Dear Barbara, Bette, Nina, (2021) was commissioned as part of a project by Punto de Vista Film Festival in which several filmmakers were asked by curators Garbiñe Ortega and Matías Piñeiro to film a letter to a filmmaker they admired. For Las Cartas Que no Fueron Tambien Son – The Letters that weren’t and also are - Gibson wrote a love letter to three filmmakers – Barbara Loden, Nina Menkes & Bette Gordon, women whose voices and characters have influenced her deeply in the last few years.

13 Settembre 2021

৺ ෴ ර ∇ ❃﹌﹌ e Nomadica: Architetture di Autocoscienza


Programma della serata:

- Follia come Poesia (Dir. Le Nemesiache, 1977)

- Il piacere del testo (Dir. Adriana Monti, 1977)

- Serie di brevi ritratti in Super 8 delle collaboratrici al collettivo di cinema femminista di Roma: Maitreya, Rony, Paola, Anna’s Textures (Dir. Annabella Miscuglio del Collettivo di cinema Femminista di Roma, 1973-1976)

- Narciso, film esperienza (Dir. Marinella Pirelli, 1966-67)

- Medusa and the Abyss (Dir. Felicity Palma, 2019)

21 Settembre 2021

Queen of Diamonds (1991) Dir. Nina Menkes

+ Deep Sleep (2014) Dir. Basma Alsharif

Widely hailed as a feminist masterpiece, Queen of Diamonds stars sister Tinka Menkes (a regular presence in her films) as a disaffected Las Vegas blackjack dealer whose life unfolds in a series of often-surreal encounters framed by the bleak desert landscape and glittering lights of the strip.

Deep Sleep draws from historical avant-garde cinema to produce a poetic, sound-based meditation following brainwave-generating binaural beats. The dreamlike video is filmed among abandoned ruins in Malta, Athens, and Gaza, connecting the three locations in an attempt to convey the experience of being in Gaza from these monumental sites. Colorful flickering lights, sun, earth, stone, rock, sky, and water inundate the scenes, and the rhythmic sounds of waves, chimes, and footsteps remain. Restricted from visiting Gaza for a period, Alsharif practiced self-hypnosis in an attempt to locate herself in several places at once and filmed this work while in a trance state. Appearing in the video as her own double, dressed in all-white, she walks through unidentifiable ruins, holding a recording device. Here, Gaza is called upon, reinvented through the lens of the artist’s personal relationship to Palestine.

28 Settembre 2021

Grotta Profunda: les humeurs du gouffre (2011–2017) + Explosion Ma Baby (2016) + Fat to Ashes (2021)

Dir. Pauline Curnier Jardin

29 Settembre 2021

Variety (Dir. Bette Gordon, 1983)

+ Beirut Outtakes (Dir. Peggy Ahwesh, 2007)

Live Performances

31 Maggio 2023

Live Performance di @xcrswx [Crystabel Riley / Seymour Wright]
Seguito da DJ set da A Colder Consciousness, (Flora Pitrolo) and Mario Adamo

Event in collaboration con Civico Museo Castelbuono + Sicilia Queer

Terrazza dell’Institut Français,
Cantieri Culturali
20:00

Durante la fine degli anni duemila, Crystabel Riley è andata in tour in Giappone ed Europa con batteria, strumenti elettronici e trucco, nel trio noise Maria and the Mirrors. Questo è stato l'inizio del suo interesse per i pattern sulla pelle - umana e della batteria. Questo interesse per i pattern dimensionali che esistono su (e fuori) diverse superfici è continuato ad evolversi attraverso l'esplorazione dell'idea di 'cura e non cura' della pelle, di sé, degli altri e del mondo, in tutte le pratiche di Crystabel come Artista (Truccatrice, Batterista). Crystabel collabora da lungo tempo con Sue Lynch e con la London Improvisers Orchestra. Attualmente sta lavorando al progetto duo multi-formato @xcrswx con Seymour Wright. Di recente ha suonato al LCMF (London Contemorary Music Festival).

Seymour Wright è un sassofonista. Il suo lavoro riguarda la frizione creativa e situata dell'apprendimento, delle idee, delle persone e del sassofono - musica, storia e tecnica - reale e potenziale. La musica solista di Seymour è documentata da tre raccolte ampiamente acclamate - Seymour Wright of Derby (2008), Seymour Writes Back (2015) e Is This Right? (2017). I progetti attuali includono: @xcrswx con Crystabel Riley; abaria con Ute Kanngiesser; [Ahmed] con Antonin Gerbal, Joel Grip e Pat Thomas; GUO con Daniel Blumberg; XT con Paul Abbott; The Creaking Breeze Ensemble; un duetto transatlantico con Andy Guthrie e, con Jean-luc Guionnet, un progetto che affronta una lacuna immaginaria nell'Atlas Mnemosyne di Aby Warburg.

Flora Pitrolo è un'accademica e DJ. La sua ricerca indaga la performance sperimentale e le culture musicali degli anni '80, con particolare attenzione all'Italia. Il suo ultimo libro, Taroni-Cividin, documenta la performance, i video e la produzione cinematografica ampliata del duo d'avanguardia dal 1977 al 1984. È attiva come DJ in più scene di musica sperimentale

Mario Adamo è un Dj ed esploratore sonoro il cui lavoro abbraccia la musica ambient con radici post punk. Con un approccio fai-da-te basato principalmente su improvvisazione, campionamento e looping sparso, il tentativo è quello di immergersi nell'ignoto attraverso suoni digitali atmosferici, manipolazioni audio e registrazioni sul campo, ponendo il possibile terreno per l'apparizione del musical. Gli ultimi lavori di Mario includono collaborazioni audiovisive con Landescape 2015, Ortigia Sound System Festival, Wesh Studio e Maat Festival.

@xcrswx ha creato la colonna sonora per Dreaming Alcestis, film co-diretto da Beatrice Gibson e Nick Gordon, co-scritto da Maria Nadotti. Dreaming Alcestis era Commissionato dal Museo Civico di Castelbuono e l’Hayward Gallery Touring del Southbank Centre per il British Art Show 9 è realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (X Edizione 2021), Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Il film è prodotto da Okta Film, con il supporto di ICONOCLAST e Somesuch.

La mostra Dreaming Alcestis, a cura di Laura Barreca è in corso presso il Museo Civico di Castelbuono fino al 10 Settembre 2023.

Evento promosso dal Museo Civico di Castelbuono in collaborazione con Sicilia Queer filmfest, a cura di Nuova Orfeo. Realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (X Edizione 2021) della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

Workshops

13 Luglio 2024

Nuova Orfeo x Landescape: Aula Bunker Workshop

Un workshop per Supervoid in collaborazione con Landescape

Parte della scuola estiva Supervoid / Instituto Svizzero, "AULA BUNKER: architettura, giustizia e media nella Palermo degli anni '80"

17:30 - 20:00 Tour curato da Pietro Airoldi in collaborazione con Landescape

20:00 Conferenza/performance di Leonardo Ruvolo (Landescape) con cibo e bevande di Green Code Farm (Francesco Stabile) presso Studio Pietro Airoldi - Largo Sanseverino 29

21:30 Proiezione curata da Nuova Orfeo, presentata da Beatrice Gibson

Programma:

Someplace in your Mouth, Beatrice Gibson e Nick Gordon, 5 min, 2024

‘Some Place in Your Mouth’ è girato nel parcheggio del Forum nei pressi di Palermo. Giovani uomini seduti su scooter saltellanti; auto cariche di subwoofer che rimbombano di basse frequenze. La telecamera registra le posture maschili, ma cattura anche momenti di comunione, corteggiamenti non verbali, incontri fisici e sonori.

Mery per Sempre, Marco Risi, 102 min, 1989

Mery per sempre è ambientato a Rosaspina, un centro di detenzione giovanile fittizio (basato su una struttura reale chiamata Malaspina) a Palermo, Sicilia, durante gli anni '80. Marco Terzi (Michele Placido), l'insegnante del carcere, ha difficoltà a stabilire un rapporto con i suoi giovani studenti ostili. La situazione di Terzi si complica ulteriormente quando Marilyn Libassi (Alessandra Di Sanzo), una prostituta transessuale soprannominata Mery, si innamora di lui.

10 Giugno 2023

Bambini nell'Inferno

Civico Museo Castelbuono
14:00-17:00
Età 7-12

Un evento in collaborazione con il Civico Museo Castelbuono

Un laboratorio per bambini ideato da Obie e Laizer Gordon.

Negli ambienti del Museo Civico di Castelbuono sarà allestito un vero e proprio set per la realizzazione di un film horror in 16mm in cui i partecipanti al laboratorio saranno coinvolti come cast e troupe. "Realizzeremo maschere spaventose ed effetti speciali utilizzando vernici UV e torce. Creeremo l'inferno all'interno della mostra. Poi filmeremo ciò che abbiamo creato. Ci sarà una festa"

Con il supporto degli artisti Adriano La Licata e Cristina Giarnecchia

Evento promosso dal Museo Civico di Castelbuono, in occasione della mostra Dreaming Alcestis in corso al Museo Civico di Castelbuono fino al 10 settembre 2023. Realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (X Edizione 2021) della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.